L’EDIFICIO

Firmato dal celebre architetto Vittorio Gregotti, Il Teatro degli Arcimboldi è un edificio di interesse storico culturale che si spinge oltre i confini di tutte le principali forme d’arte tra cui danza, film, musica, teatro e arti visive.

Contribuendo in modo significativo alla ristrutturazione e al ridisegno del quartiere Bicocca, il Teatro degli Arcimboldi è strategicamente situato tra il centro di Milano e la vasta area metropolitana che si estende dai sobborghi settentrionali di Milano a Lecco, Varese e Como, un’area che conta una popolazione di oltre 3 un milione di persone.

Il Teatro è stato volutamente costruito in un’area che presenta le maggiori infrastrutture di trasporto che collegano la periferia nord della città e le vaste periferie urbane al centro cittadino e le città regionali limitrofe alla stessa Milano.

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Il progetto

Costruito tra il 1997 e il 2002 dal Comune di Milano in collaborazione con Pirelli, con la sua collocazione alla Bicocca, il Teatro è il cuore di quel poderoso progetto di riconversione delle aree industriali che ha trasformato la zona da quartiere operaio a centro dell’arte contemporanea che include l’Hangar Bicocca, il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Cineteca Italiana e lo Spazio Mil.

Un ambizioso progetto a cura dell’architetto di fama mondiale Vittorio Gregotti, 

fondatore del celebre studio Gregotti Associati International, che ha accolto la sfida di costruire un teatro con le misure identiche a quelle del Teatro Alla Scala, in modo da recuperare allestimenti, ma destinato anche a vivere di vita autonoma dopo la nobile funzione di “sostituto”.

Questo nuovo progetto, oltre ad avere una autonoma valenza architettonica rispetto al contesto, si profila anche come un consistente intervento su scala urbana, in quanto è strategicamente collocato tra il centro urbano e l’area metropolitana milanese, che da Monza si estende fino a Lecco, Varese e Como; il teatro è stato volutamente posizionato nella parte dove sono presenti le principali reti infrastrutturali di trasporto dell’hinterland settentrionale di Milano. In questo modo tale struttura avrà un raggio d’azione tale da servire sia il centro della città che il suo hinterland. 

Per questo progetto, che ha riguardato tutta l’area Bicocca, Gregotti ha applicato il principio progettuale di Hermann Mathesius “dal cucchiaio alla città”  (percorso sostenuto da un intenso rispetto per il contesto, per la ricerca sui materiali, per i molteplici aspetti multidisciplinari, per l’ergonomia, per i modi d’uso, per quel rapporto interno – esterno / oggetto-fruitore che accomunano la progettazione di un tavolo al restauro di un quartiere degradato e al progetto di un edificio. Erano gli anni del Bauhaus, tra il ‘20 ed il ’30): ogni aspetto dell’attività teatrale e delle attività collaterali ed i relativi spazi e dettagli appaiono curati nei minimi particolari, dal contesto in cui sorgerà il teatro fino al suo graticcio. 

In questo progetto esiste una volontà unitaria che ha strutturato l’interno della sala così come l’esterno secondo un’idea ed un impianto scenografici, definiti nei minimi dettagli, e secondo una concezione geometrica degli spazi realizzata con elementi geometrici semplici. 

Il Teatro degli Arcimboldi è come un gigantesco megafono di colore grigio costruito in soli tre anni e costato 85 miliardi di lire.

La volumetria esterna è altrettanto risolta con un gioco di interazione di volumi semplici, che denunciano la chiarezza formale della distribuzione degli spazi interni: ingresso e foyer, platea e gallerie, palcoscenico e graticciata.

Per gentile concessione di ©️Comune di Milano – CASVA, Archivio Vittorio Gregotti

Il foyer

Il foyer, su cui spicca la grande vetrata inclinata che illumina l’ingresso e i ridotti, ospita la reception, i guardaroba e una caffetteria.

Uno spazio accogliente, luminoso che collega i diversi spazi presenti al piano terra con le gallerie e il bar.

Grazie a una scala a elica si accede al piano inferiore, in cui sono situati il giardino interno, il ristorante del teatro, una sala riunioni e il parcheggio privato.

L’ascensore verde accompagna i visitatori al TAM Bar, situato al primo piano, e al piano -1.

La sala

Le più avanzate tecnologie di allestimento scenico ed acustico si uniscono ad una chiarezza formale di tutto l’impianto strutturale ed architettonico, sia nella composizione della sala che nella distribuzione degli spazi serventi.

La sala, a ventaglio, ha una doppia platea e due gallerie aggettanti servite da corridoi e foyer, a loro volta, aggettanti sul vestibolo e sugli ingressi.

La sala è larga 49 metri e ospita fino a 2346 poltrone.
Il rivestimento interno della sala è in pannelli di legno e sulle balconate, per fornire una migliore acustica, sono stati collocati dei pannelli concavi orientabili.

Gregotti l’ha definito «un teatro adatto per tutti i tipi di musica».

Il palcoscenico

TAM ospita il palcoscenico più grande d’Italia, costruito per ospitare fino a tre opere in contemporanea tra scena e backstage.

In pianta, l’intero palco misura 32 x 27 metri.
Il palcoscenico non è comandato da sistemi computerizzati ma da sistemi elettrici e, all’occorrenza, anche manuali.

La torre scenica ha una bocca alta ben 40 metri con apertura della scena di 16 metri per 12 di altezza.

Le sale prova

Nato per ospitare le produzioni del Teatro alla Scala, TAM è ricco di sale prova e laboratori di scenotecnica.

  • La sala danza è situata al piano 7 e ha le stesse dimensioni e pendenza del palcoscenico. Qui sono soliti provare tutti i danzatori e le étoile del balletto, le compagnie italiane e internazionali più famose.
  • La sala canto è situata al piano -1 e può ospitare un’intera orchestra sinfonica, composta da 100 maestri. La sala è totalmente insonorizzata ed è divisibile grazie a pareti scorrevoli. E talvolta è utilizzata per ospitare allestimenti, prove di canto ed eventi privati.

Le aree ristoro

Un teatro che ospita fino a 2400 persone, ha necessariamente bisogno di un più aree ristoro, che possano venire incontro alle esigenze di ogni spettatore.

Nel foyer sono presenti una caffetteria al piano terra e una caffetteria al ridotto di II galleria.
Mentre dal foyer si può accedere internamente al ristorante, situato al piano -1 e nato come mensa del Teatro alla Scala.

Clicca qui per altre informazioni sulle aree ristoro

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