LA STORIA

Nato per accogliere le stagioni del Teatro alla Scala, il Teatro degli Arcimboldi è oggi il luogo di eccellenza dello spettacolo dal vivo, grazie all’ospitalità dei più grandi artisti italiani e internazionali che, scegliendolo, ne hanno consolidato il prestigio e reso un brand acclamato a livello mondiale.

Oggi, TAM Teatro Arcimboldi Milano rinasce con Show Bees e con la direzione artistica di Gianmario Longoni e Marzia Ginocchio, che ne potenzia e rinnova le funzionalità con un progetto artistico e gestionale di innovazione, che guarda anche ai cambiamenti sociali e al futuro.

Teatro, Arte, Musica diventano quindi i pilastri di un Hub culturale capace di nuove espressioni teatrali ma anche artistiche, che contribuiscono allo sviluppo di una programmazione in costante evoluzione, e nella quale trarre beneficio dalle reciproche sfide.

Una sfida importante che ci permetterà di rinnovare il prestigio del Teatro, oggi vero e proprio luogo icona della cultura milanese.

Il Teatro come la migliore connessione tra gli uomini e le arti: efficace per conoscere se stessi, avere consapevolezza del nostro presente e costruire velocemente il nostro futuro.

La Scala

19 gennaio 2002: l’originale sipario del Teatro alla Scala si apre questa volta al Teatro degli Arcimboldi, il cui palco è costruito per ospitare fino a tre opere in contemporanea.
In scena La traviata di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Muti.

Sei minuti di applausi finali accolgono con successo questo momentaneo trasferimento dal centro alla periferia di Milnao, del teatro più famoso del mondo. 

Le Stagioni del Teatro alla Scala saranno infatti ospitate agli Arcimboldi fino alla conclusione dei lavori di restauro del Piermarini, circa tre anni più tardi.

La prima stagione agli Arcimboldi si apre un po’ sottotono nel 2002 con Ifigenia in Aulide di Gluck. La regia è di Yannis Kokkos che non replica i fasti dell’Armida di Pizzi. Il sindaco Gabriele Albertini arriva in metropolitana, in platea si notano diversi posti vuoti e la cena si tiene all’Hotel Villa Torretta di Sesto. Fuori Alfa di Arese e studenti che protestano dopo il G8 di Genova. La direzione di Muti non basta a scaldare i cuori.  Nel 2003 è la volta di Moïse et Pharaon di Rossini: gran direzione di Muti, regia di Ronconi.  Al pubblico piace la prova del giovane Ildar Abdrazakov, di Filianoti e di Sonia Ganassi.

Il Balletto registra invece un’altissima affluenza: recensioni encomiastiche a livello nazionale e una sensibile attenzione della critica europea, hanno sancito il rinnovato interesse per l’attività e la nuova immagine del Ballo della Scala, elogiato per la comprovata capacità tecnica degli interpreti e per l’importanza delle produzioni, che sempre più stanno proiettando il nome del Corpo di Ballo al livello delle più richieste compagnie europee.

Proseguirà dunque anche per la stagione 2003/2004 la formula che vuole affiancare titoli del grande repertorio a nomi di assoluto rilievo nella scena contemporanea, nuove produzioni e riprese che definiscono la doppia missione di una Compagnia di alto livello ed alta rappresentatività, che ha il dovere e la qualità per poter far rivivere i capolavori della storia del balletto e di farsi interprete delle più prestigiose linee coreografiche attuali.

La Coalizione

Col ritorno de La Scala alla sua sede d’origine, il Teatro degli Arcimboldi propone una programmazione alternativa e di livello. Il Sovrintendente Arcà è convinto che il teatro alla Bicocca sia una risorsa fondamentale per Milano e vuole immaginare un programma con un progetto e una valenza complessivi.

Per questo, nel 2005 Woody Allen & New Orleans Jazz Band in proscenio aprono un nuovo capitolo: quello che vede il Comune di Milano, proprietario degli Arcimboldi, farsi promotore di un cartellone firmato da Paolo Arcà e realizzato con la collaborazione delle cinque Fondazioni di cui lo stesso Comune di Milano è socio fondatore: I Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, Piccolo Teatro – Teatro d’Europa, Pierlombardo e Teatro alla Scala.

In due mesi si monta un cartellone di circa sessanta alzate di sipario che vedrà calcare le tavole degli Arcimboldi – tra gli altri – da Sylvie Guillem, Angelin Preljocaj, Michael Nyman, Uri Caine, Alvin Curran, Joan Baez, Lucio Dalla, Mark Knopfler e Roberto Bolle e che registrerà oltre 66.000 presenze.

I Pomeriggi

Poi ancora una svolta. Nel 2007 Comune di Milano e Regione Lombardia firmano un accordo che prevede l’affidamento del Teatro in gestione provvisoria alla Fondazione I Pomeriggi Musicali.

I Pomeriggi puntano sulla trasversalità dell’offerta e si impegnano ad affermare il Teatro degli Arcimboldi come punto di riferimento per un pubblico metropolitano eterogeneo. Il tratto dominante del cartellone diventa la costante ricerca di progetti di qualità, senza alcuna preclusione di generi.

Dal 2007, Fondazione I Pomeriggi inaugura una nuova fase si inaugura con uno spettacolo di stringente attualità e straordinario uso di tecnologie e multimedialità: True fictions: new adventures in folklore dei Light Surgeons, un’esplorazione della Verità e del Mito nella New York del dopo-11 settembre, fatto di tecnica documentaristica, musica, animazione e grafica in movimento con l’uso dei più aggiornati sistemi di montaggio e realizzazione digitali.

Da allora il Teatro degli Arcimboldi si afferma come il palcoscenico italiano di riferimento per le più autorevoli personalità del panorama internazionale, ospitando tra gli altri, i concerti di Neil Young, Tom Waits, Liza Minnelli, Herbie Hancock, Tom Jones, Diana Krall, Leonard Cohen, Charles Aznavour, B.B. King, Goran Bregovich, Elton John, Sting; le monumentali produzioni di Bob Wilson e di Peter Greenaway (The Temptation of St. Anthony; I La Galigo; The Blue Planet), i monologhi di Hanna Schygulla, Peter Stein, Klaus Maria Brandauer, i musical londinesi nelle produzioni originali (Cats, Mamma Mia). Diventa il più grande palcoscenico in Lombardia per la danza contemporanea, andando a colmare un evidente vuoto nella programmazione milanese.

Si invitano le compagnie di danza più note del panorama mondiale e si contribuisce al lancio italiano di compagnie di rilevanza nel panorama mondiale (Ballet National de Marseille, Béjart Ballet Lausanne, gli spettacoli di Matthew Bourne insieme a Complexions, Cedar Lake, Aspen Santa Fe Ballet). Arrivano le grandi produzioni italiane (Notre Dame de Paris, Tosca amore disperato, Aggiungi un posto a tavola, I promessi sposi). Approdano agli Arcimboldi gli spettacoli del nuovo circo teatro, i canadesi Cirque Eloize e gli australiani Circus Oz mentre partono dagli Arcimboldi le sperimentazioni visive di Studio Azzurro, i tour nazionali e internazionali di Arturo Brachetti, Paolo Conte, Lucio Dalla, Claudio Baglioni, Vinicio Capossela, Ruichy Sakamoto, Giovanni Allevi, Ludovico Einaudi.

Agli Arcimboldi non manca l’intrattenimento di qualità in rapido avvicendamento con le rassegne di musica jazz, etnica, elettronica e i concerti sinfonici di istituzioni come Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Chicago Symphonie, London Symphony. Hanno riscosso un successo superiore ad ogni aspettativa le rassegne sinfoniche tenute nel mese di giugno dall’Orchestra Sinfonica I Pomeriggi Musicali.

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